Quali sono i whisky migliori? Cerchiamoli in giro per il mondo
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Non solo scotch, tra i whisky pregiati troviamo i giapponesi, gli americani, gli irlandesi, i canadesi: vediamo quali sono le differenze e come orientarsi nella scelta.
Whisky o whiskey? Scozzese o irlandese?
Dalla paternità tuttora contesa, il più famoso distillato da cereali fermentati si colloca da secoli tra i sorsi prediletti dagli estimatori della categoria. Scozzesi o canadesi i “whisky”, irlandesi o americani i “whiskey”, il nome diverso è legato fondamentalmente alla provenienza; il whisky resta un prodotto ottenuto da fermentazione di cereali vari, in particolare l’orzo.
Per quanto sia facile dare una breve definizione del tipo di distillato, più complesso e articolato è addentrarsi tra le diverse etichette esistenti, tra tipologie di whisky differenti che, seppur pregiati, si distinguono nel metodo produttivo e, di conseguenza, nel gusto.
Vediamo come orientarci nella scelta; conosciamo i migliori whisky presenti attualmente nel mercato di riferimento internazionale, whisky pregiati con origini diverse.
Scotch whisky
Lo scotch whisky non è altro che il whisky scozzese. Per essere definito tale un whisky deve rispettare precise caratteristiche stabilite in un regolamento del Parlamento britannico a tutela dello scotch whisky ed emanato alla fine degli anni ’80. Quest’ultimo, tra l’altro, vieta in Scozia la produzione di qualsiasi altro tipo di whisky.
Sebbene il suo nome sia protetto dalla fine dello scorso secolo, la storia del whisky scozzese è ben più lunga. Della distillazione di spirito di cereali si fa riferimento addirittura nei documenti risalenti all’Alto Medioevo.
Conosciamo meglio gli scotch whisky attraverso tre macro-categorie.
Single malt whisky
È il più conosciuto tra i whisky pregiati. Il single malt si ottiene da distillazione continua di orzo maltato al 100%. Se introdotta anche una piccolissima percentuale di un altro cereale, il whisky non può definirsi single malt. Successivamente avviene la tostatura dell’orzo maltato in appositi forni, spesso alimentati a torba.
Il whisky scozzese single malt deve essere distillato con alambicchi tradizionali in rame e fatto invecchiare per almeno tre anni e un giorno, il tutto in un’unica distilleria. Quindi, se per produrre un single malt si utilizzano botti diverse con differenti periodi di invecchiamento, è necessario che tutti i whisky assemblati siano creati nella stessa azienda. Gli anni riportati in etichetta riguardano il più giovane.
Grain whisky
Il grain whisky nasce da una miscela di orzi, maltati e non. Rispetto ai single malt, questi whisky hanno invecchiamento in botte più breve e tostatura meno particolare della torba.
Blended whisky
Sono i whisky più diffusi poiché tra i più prodotti al mondo. I blended whisky si ottengono da miscele di whisky differenti, sia single malt che grain whisky. Generalmente questi whisky si distinguono per il gusto più rotondo e morbido, più facile da apprezzare anche dai palati meno esperti. Per i blended whisky è concesso l’uso di prodotti provenienti da più distillerie.
Whisky torbato: caratteristiche e suggerimenti
Quando il forno usato per la tostatura dell’orzo germinato è alimentato con torba, si parla di whisky torbato.
La torba è un fertilizzante naturale usato da sempre in Scozia come combustibile: ha un ruolo essenziale nel conferire precise caratteristiche al whisky.
Generalmente gli aromi ottenuti risultano affumicati, ma vi sono diversi livelli di torbatura da cui derivano whisky con caratteri ben differenti tra loro; ogni whisky torbato si distingue per profilo proprio, legato all’obiettivo e al metodo di lavoro della distilleria.
Tra i whisky torbati in catalogo ne suggeriamo alcuni, icone scozzesi di scotch whisky single malt:
Talisker 8 yo Special Release
Una speciale versione del Talisker, single malt tra i più conosciuti e apprezzati della Scozia. Fa parte della selezione Special Release, un whisky dal carattere forte ed energico come i whisky delle Highland ai vecchi tempi. Il sapore intenso ne fanno un single malt unico, per intenditori.
AD/04.21:03
Un Highland Single Malt Scotch Whisky prodotto da Ardnamurchan Distillery, estremamente intenso, fruttato e di notevole equilibrio. Il nome AD/04.21:03 nasce dalla scelta di non indicare l'invecchiamento in etichetta per non standardizzare nel tempo i whisky prodotti. Composto dal 50% di whisky torbato e 50% da non torbato.
Whisky irlandesi
È nota la “disputa” tra Scozia e Irlanda nel contendersi le origini di questo distillato. I whiskey, per dirla all’irlandese, hanno in comune con gli scotch whisky il fatto che vengono prodotti a partire da orzo maltato. Negli irlandesi però sono presenti anche orzo non maltato o altri cereali. Buona parte della produzione, inoltre, si avvale di tripla distillazione.
Nel caso dei whisky irlandesi la tostatura avviene in fornaci di rame, senza torba; il gusto dei distillati è sicuramente diverso da quello deciso e caratteristico dei torbati scozzesi, è più morbido e lascia percepire all’assaggio la presenza dei cereali.
In generale i whisky irlandesi risultano più puliti e facili da approcciare anche per i non cultori del distillato, in ogni caso restano whisky pregiati.
Whisky giapponesi
I whisky giapponesi oggi entrano a pieni titoli tra i migliori whisky al mondo. Esclusivi nel gusto ma, soprattutto, nella personalità e nello stile in grado di competere anche con i pregiatissimi whisky scozzesi. Merito di una filosofia produttiva che in meno di un secolo è riuscita a farsi strada a livello internazionale collocandosi sul podio; ne sono pilastri la volontà, la precisione e la dedizione, l’ambizione di ottenere l’eccellenza e la capacità di centrare l’obiettivo, qualità tipiche della cultura nipponica.
La distillazione del whisky in Giappone ha origini remote: risale a secoli fa la produzione di questo distillato addirittura nelle abitazioni. Tuttavia la commercializzazione in Occidente avviene solo di recente. Ed è sorprendente come i whisky giapponesi abbiano saputo conquistare titoli di rilievo mondiale in poco tempo, nonostante il monopolio degli scotch.
Il whisky giapponese si ottiene da distillazione di cereali; la loro produzione si ispira a quella scozzese ma con differenze sostanziali che ne determinano un carattere singolare, nel quale si identificano il territorio e la cultura d’origine.
Elementi particolarmente importanti nel processo sono la nitidezza dei corsi d’acqua e il clima molto diverso delle stagioni. Inoltre, per la maturazione si impiegano in genere botti di un legno speciale, mizunara, una quercia di origine mongolica che dona al whisky un profilo aromatico del tutto singolare.
Di seguito alcune proposte di whisky giapponesi dal nostro catalogo.
Taketsuru Pure Malt
Blended di single malt, il Taketsuru è un omaggio al fondatore della distilleria Nikka, artefice di aver dato il via alla crescita del distillato nipponico nel mondo. È un whisky pregiato di alto profilo aromatico, un bell’esempio della filosofia produttiva Nikka, che ha conquistato il titolo di miglior whisky blended malt ai World’s Whisky Awards.
The Tottori Blended Whisky
Dal sapore aromatico di spezie e frutti rossi e dal finale legnoso, The Tottori è un blended whisky della Matsui, distilleria giapponesi attiva da oltre 100 anni, oggi riferimento assoluto nel mondo per la qualità dei suoi whisky pregiati, tra i migliori in Giappone e oltre.
Whisky americano
Il whisky americano si ottiene da cereali, in particolare mais e segale. La sua produzione ha origini legate all’arte distillatoria scozzese e irlandese; fu avviata, infatti, dai coloni che, non avendo a disposizione orzo e frumento, usurano i cereali del Nuovo Mondo per la distillazione.
Tuttora la varietà delle materie prime impiegate per i whisky americani ne fa dei distillati ben assortiti, dal carattere e gusto diversi, molti dei quali collocati tra i più pregiati al mondo.
Tra gli americani troviamo i bourbon whisky e i rye.
Bourbon whisky
È la tipologia di whisky più nota negli Stati Uniti: il bourbon whisky proviene dalla contea del Kentucky ed è molto diverso dallo scozzese e dall’irlandese.
Più dolce e rotondo nel gusto, il bourbon whisky si ottiene da un processo produttivo che innanzitutto utilizza principalmente il mais; secondo gli standard definiti dagli USA, infatti, per parlare di bourbon whisky è necessario che almeno il 51% della miscela sia costituita da questo cereale. L'acqua, inoltre, deve essere naturale al 100% e può essere aggiunta solo quella purissima demineralizzata.
Altra differenza sostanziale con gli europei riguarda le botti. L’invecchiamento del whisky americano bourbon avviene in rovere nuovo, caratteristica che contribuisce molto a dare un sapore più dolce e rotondo a questo tipo di whisky.
Rye whisky
Nel rye whisky cambia la base: la miscela usata è costituita per almeno il 51% da segale. Molto diffuso anche in Canada, dove però per produrlo è sufficiente che la segale sia presente in qualsiasi percentuale.
Il rey whisky ha anche una storia diversa rispetto a quella del più vicino bourbon. Nel periodo del proibizionismo vide una crescita enorme poiché la segale veniva prodotta con maggiore facilità, coltivata e distillata con grande popolarità. Al termine di quegli anni, invece, l’introduzione di nuovi distillati dall’estero favorì un mutamento dei gusti che portò all’emarginazione di questo whisky.
Tuttavia, insieme al bourbon, oggi il rey whisky è tornato tra le preferenze degli amanti dei distillati.
Di seguito le nostre proposte di whisky americani:
Tra whisky scozzesi, americani e giapponesi, la scelta rispecchia molto i gusti personali; puoi leggere di più su ogni whisky nella sua scheda prodotto: in ogni caso il tuo sarà un whisky pregiato!
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